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Elezioni provinciali: Penati si presenta
di Giorgio Casera



Una Sala Maddalena al completo ha accolto ieri sera Filippo Penati nel suo primo giro di ricognizione da candidato alla presidenza nelle prossime provinciali di Milano. Al completo, ma l'impressione è che i convenuti fossero per lo più militanti di partito e sindacato, o nelle associazioni di area centrosinistra (es. Monza per l'Ulivo), nonché amministratori comunali in carica a Monza e nei comuni vicini. Insomma, addetti ai lavori. Segno che le problematiche della provincia come ente amministrativo non sono particolarmente avvincenti per la “gente comune”, che la ritiene probabilmente distante e con competenze poco conosciute.
Anche ieri, per quanto siano stati introdotti argomenti tecnici (infrastrutture per la mobilità, sostegno per il mondo dell'economia e del lavoro) si è compreso che la prossima partita ha un significato tutto politico, perché le prossime elezioni possono rappresentare una conferma della ripresa del centrosinistra in Lombardia, in una provincia strategica.

Largo spazio è stato invece dedicato alla vicenda della provincia di Monza e Brianza, che dovrebbe vedere la luce durante il prossimo mandato amministrativo, per la cui realizzazione peraltro il cammino è ancora denso di ostacoli, come rilevato anche ieri sera.         
Sul palco degli oratori Penati, Mattioli (Margherita, candidato alla vicepresidenza), Irma Violi, capogruppo di Rifondazione al consiglio comunale e il sindaco Faglia a fare gli onori di casa.
La sala è tappezzata con i manifesti che saranno utilizzati nella campagna, alcuni piuttosto efficaci (“il sindaco presidente” oppure “stavolta stiamo tutti assieme” con i simboli di tutti (tutti!) i partiti di opposizione che appoggiano Penati dal primo turno, tutto il centrosinistra più Di Pietro e Rifondazione: finalmente uniti, magari fosse sempre così!). Peccato per l'assenza del simbolo dell'Ulivo, in sala e nei manifesti, ma non si può avere tutto!

Scopo della serata è l'ascolto da parte di Penati delle istanze del territorio, per cui largo spazio viene lasciato agli interventi degli spettatori. In questa fase sono stati segnalati diversi punti su cui il prossimo presidente della provincia dovrà prestare attenzione (sulle caratteristiche dell'industria brianzola e la necessità di assicurarle sostegno in un mondo sempre più competitivo, così come è necessario curare i servizi di supporto al lavoro, per mantenere livelli di occupazione ottimali; sul miglioramento dei trasporti, via strada e ferrovia, della provincia – il problema di viale Lombardia è stato più volte richiamato; sulla possibilità di un calmiere dei prezzi per i generi di prima necessità).
Più d'uno degli intervenuti ha messo l'accento sulla qualità della vita e sulla possibilità che la provincia ha di incidere in un suo miglioramento (si è fatto riferimento in particolare ai giovani, agli anziani e agli extracomunitari), preoccupati per il lento degrado a cui si sta assistendo in questa fase della vita nazionale.

Penati in replica agli interventi ha ringraziato delle indicazioni emerse che gli serviranno nella definizione del programma. Come impressione generale, negli incontri che ha quotidianamente con i cittadini, percepisce un cambiamento nell'opinione pubblica in senso favorevole all'attuale opposizione. Naturalmente alla preoccupazione dei cittadini bisogna corrispondere non solo con la denuncia (delle malefatte del governo e delle amministrazioni di centrodestra) ma anche con soluzioni concrete. In questo momento i problemi che giudica prioritari sono:
Cita al riguardo di quest'ultimo punto il fatto che i conflitti sociali a Milano vengono oggi affrontati dal prefetto (con il Comune che si presenta come una delle parti in causa nel conflitto!).

La chiusura è dedicata alla provincia di Monza e Brianza per dire della sua importanza per il territorio e della possibilità di realizzarla come rete di efficaci servizi per i comuni e con metodi di lavoro innovativi, ma anche del difficile iter che la sua costituzione attende, a causa dell'ostilità campanilistica di fautori di altre provincie nel territorio nazionale e quella dichiarata del centrodestra (esclusa la Lega) di Milano. Per i suoi esponenti la nuova provincia lascerebbe la residua di Milano con una situazione di elettori di centrosinistra nettamente maggioritari. Su questo punto Penati è disposto a sfidare ad un dibattito pubblico, magari organizzato dal Comitato promotore per la nuova provincia, il candidato avversario.
Avremo comunque ancora modo di avere Penati a Monza nei prossimi mesi e di discutere il suo programma.

Giorgio Casera


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  12 febbraio 2004